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Il volume esplora il rapporto mente-corpo a partire dalla forma vivente e dal tempo biologico, ponendo attenzione al processo filogenetico, relativo alla comparsa delle funzioni e degli organi del corpo umano, e a come questo processo si trovi riflesso nello sviluppo ontogenetico. Vengono descritti i principali apparati e sistemi dell'organismo e alcune emblematiche manifestazioni patologiche vengono interpretate alla luce del modello junghiano che si rifà metaforicamente allo "spettro elettromagnetico" e al concetto di "sincronicità". L'autore unisce al pensiero logico e sequenziale un pensiero mitico, che si muove per immagini, amplificando e collegando i concetti con riferimenti collettivi di tipo storico, poetico, letterario e mitologico. Le argomentazioni del testo evidenziano che le sofferenze, psichiche o fisiche che siano, sono vive tanto nel corpo che nella psiche. Nell'accadere del disagio e della sofferenza, infatti, è possibile cogliere tutta la potenza dell'inconscio, che per Jung non è un sottoprodotto della coscienza, bensì la sua matrice. Il testo sottolinea il bisogno di trasformazione che si ispira al processo di individuazione, alla realizzazione del Sé.